- Anno di nomina: 2014
- Struttura di appartenenza: Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria
- E-mail: stefano.crespireghizzi@polimi.it
Laureatosi in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano con Antonio Grasselli pioniere dell’informatica, conobbe alla NATO School on Neural Networks del 1967 alcuni famosi scienziati cibernetici che lo indirizzaronoverso il Ph.D. in computer science. Nell’intenso triennio a UCLA si familiarizzò con le nascenti teorie della scienza ora chiamata informatica e partecipò, sotto la guida di Leonard Kleinrock, allo sviluppo della rete ARPA da cui sarebbe poi venuta Internet. La tesi sugli algoritmi di apprendimento delle grammatiche formali di Chomsky fu il primo passo del cammino scientifico che avrebbe poi seguito.
Rientrando al Politecnico, promosse le nuove tecniche di programmazione strutturata con i loro linguaggi di programmazione e avviò i primi corsi in Italia sui compilatori e sistemi operativi. Fu chiamato come professore di prima fascia a Pisa nel 1976 nella Facoltà di Scienze dell’informazione. Di nuovo al Politecnico, svolse fino al pensionamento un’intensa attività di insegnamento, di ricerca, di relazioni industriali e accademiche internazionali e di partecipazione alla gestione dell’istituzione. Ebbe scambi con diverse università tra cui Stanford, UCB, Harvard, Paris-7, Paris-Est, e Max-Plack Inst. Biologische Kybernetik.
L’esperienza acquisita nel Ph.D. a UCLA contribuì all’impostazione negli anni ‘80 dell’istituendo dottorato di ricerca nell’area dell’elettronica, informatica, automatica e telecomunicazioni, poi ridenominato di ingegneria dell’informazione, di cui fu coordinatore per tre trienni. La riforma universitaria del 1999 fu l’occasione per ripensare i programmi degli insegnamenti specialistici sulla teoria dei linguaggi formali e sulle tecniche di compilazione dei linguaggi programmativi. La riorganizzazione in due livelli allora proposta permane ancora oggi nell’insegnamento universitario ed è documentata dal testo Formal languages and compilation, giunto alla terza edizione con il contributo dei collaboratori.
Diresse nello stesso periodo il Centro studi CNR - Tecnologie dell'Informatica e dell'Automazione. Con il CNR e con European Science Foundation, avviò il progetto quinquennale a rete Automata from Mathematics to Applications, con la partecipazione di altri undici stati europei e di Israele; progetto conclusosi poi con la pubblicazione della vasta opera collettiva Handbook of automata theory. Collabora come ricercatore associato con l’Istituto IEIIT del CNR.
Benché la ricerca di un individuo sia necessariamente focalizzata in poche aree specialistiche, l’interesse sia per la teoria che per le realizzazioni pratiche lo portarono a un equilibrio tra lo studio matematico-formale e la progettazione di sistemi sofware innovativi e complessi. In campo teorico i principali contributi riguardano: apprendimento e inferenza grammaticale, lo studio dei linguaggi liberi dal contesto, i modelli dei sistemi concorrenti e paralleli, l’algebra relazionale, gli automi con diversi tipi di memorie, gli algoritmi di analisi sintattica, le grammatiche associative, le grammatiche per la descrizione di immagini in due dimensioni. Negli anni in cui la programmazione era una nuova disciplina, contribuì allo sviluppo concettuale e alla sperimentazione di nuovi linguaggi. Nel 1968-70 il suo language for treating graphs fu salutato come un pioniere dei nuovi metodi della programmazione strutturata; nel 1986 il Multi-Micro-Language MML fu uno dei contendenti per lo sviluppo di codici per microcalcolatori interconnessi e venne adottato da ENEL per il controllo in tempo reale dei dispositivi di rete. Da esso derivarono delle applicazioni per il nuovo linguaggio ADA del Pentagono, descritte nel libro ADA for multi-processors e realizzate in prototipi industriali. Poi Algres (1990), un linguaggio per le basi-dati e il suo successore Logres fondato sulla logica invece dell’algebra relazionale, ebbero risonanza nella comunità internazionale. Detti progetti richiesero un lavoro di gruppo ampio e prolungato, con partecipazione accademica e industriale e finanziamenti cospicui. Il progetto europeo GEDISAC 1999-2001 applicò con successo le tecniche dei linguaggi formali al progetto delle interfacce interattive uomo-macchina. Le ricerche si spostarono poi verso i sistemi complessi, detti compilatori, che traducono i linguaggi in codici efficientemente eseguibili su processori e macchine sempre più ricche di capacità elaborative. Attraverso una lunga e fruttuosa collaborazione con la divisione di ricerca della società STMicroelectronics, il gruppo di compilatori da lui coordinato ha sviluppato soluzioni tecniche innovative per colmare il divario tra la natura sequenziale degli algoritmi tradizionali e la struttura sempre più parallela dei moderni processori. Nel 2010 il progetto PAPAGENO, uno strumento software capace di generare automaticamente degli algoritmi di analisi sintattica che sfruttano il calcolo parallelo, ottenne, primo in Italia, il Google academic research award. I risultati delle sue ricerche sono documentati da oltre un centinaio di articoli scientifici in riviste e conferenze internazionali, diversi dei quali ancora attuali decenni dopo.
Nel corso del vivace dibattito sull’adozione dell’inglese nell’insegnamento dei corsi di laurea magistrale, tenne un atteggiamento critico e orientato verso la salvaguardia della lingua italiana, allineandosi con la sentenza della Corte Costituzionale sul primato della lingua italiana e con quanti paventano il rapido futuro degrado della ricchezza terminologica causato dall’estromissione dell’italiano dall’uso accademico. Allargando la prospettiva strettamente scientifica, si è confrontato con i punti vista filosofico e teologico, partecipando alle riflessioni nell’ambito dell’area di ricerca SEFIR (scienze e fede sull’interpretazione del reale) presso la Pontificia Università Lateranense, e dando vita nel 2021 all’omonima associazione culturale.
Ebbe rilevanti responsabilità nella gestione del Politecnico di Milano, come membro del Consiglio di amministrazione (1994-97) e poi come sovrintendente, delegato dal Rettore, per i sistemi telematici e di calcolo.
Note di carriera gentilmente fornite dal professor Crespi Reghizzi nel 2023